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Curricolo verticale primaria

l curricolo è l’insieme delle esperienze di apprendimento progettate, attuate e valutate da una comunità scolastica.

Descrizione

 

 Il Curricolo d’Istituto è il complesso organizzato  delle scelte didattiche della scuola; descrive e organizza le esperienze di apprendimento che progetta e realizza per gli alunni al fine di conseguire le mete formative desiderate adeguandole alla realtà scolastica.

Il curricolo è predisposto nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali e dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Ulteriori informazioni

Il curricolo verticale può essere definito come un percorso (formativo) con dei traguardi (pianificati) da raggiungere (nel tempo).

Occorrono condizioni concrete per la sua realizzazione: modalità d'utilizzo dei tempi, delle attrezzature, degli spazi, delle risorse umane ed economiche.

Il percorso si prefigge obiettivi specifici, contenuti culturali, impostazione metodologica, strumenti e materiali specifici e modalità di valutazione.

Cos’è “obbligatorio” fare? Raggiungere i traguardi.

Cos’è “strategico” fare? Utilizzare gli obiettivi di apprendimento.

Cosa si intende per....

- traguardi per lo sviluppo delle competenze: rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno;

- obiettivi di apprendimento: obiettivi ritenuti strategici e indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.

Dal curricolo alla progettazione...

I docenti di classe, mediante la progettazione didattica, tradurranno poi l’itinerario (il curricolo di scuola) in “lavoro d’aula”, cioè in esperienze di apprendimento e scelte didattiche significative, elaborando le strategie più efficaci per i propri alunni. 

Curricolo...

Sequenza di “azioni” (linguistico-comunicative, metematico-scientifiche, storico-geografiche, logiche ecc.) che l’allievo deve imparare a compiere come risposta ai propri bisogni nelle diverse fasce d’età, e quindi nei diversi anni di scolarità.

Qual è l’ordine crescente di complessità?

1) scegliere che cosa insegnare; 

2) declinare gli obiettivi di apprendimento in termini operativi, disponendoli in un ordine progressivo, cioè di impegno crescente in rapporto all’età, ai tempi e ai ritmi di apprendimento di allieve e allievi; 

3) concordare strategie operative, metodi e tecniche, sistemi di verifica e valutazione ecc. 

4) tener presenti alcuni vincoli definiti a livello nazionale e che riguardano, tra l’altro, i traguardi di competenza che bambini e ragazzi devono raggiungere.

Dall’infanzia alla secondaria...passaggio dai “campi di esperienza” agli “ambiti disciplinari” 

Nei primi due anni della scuola di base i bambini sperimentano le prime forme di organizzazione delle conoscenze e vengono introdotti gradualmente al confronto con i diversi linguaggi disciplinari, acquisendo una prima consapevolezza del fatto che i linguaggi delle discipline danno significato alle esperienze, a ciò che via via si scopre e si apprende.

Tale consapevolezza si sviluppa e si consolida nella fase che va dal terzo anno in avanti nella scuola Primaria: a poco a poco gli allievi cominciano a usare i linguaggi disciplinari per comprendere i vari aspetti della realtà e comunicare le proprie esperienze in maniera sempre più appropriata. 

Cominciano a emergere, con modalità e tempi diversificati, le discipline, che trovano la compiuta esplicitazione negli ultimi anni della scuola di base e vengono così a costituire il naturale raccordo con i percorsi di studio della scuola secondaria di Secondo grado.

 

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